Dal 10 al 24 settembre ho vissuto un’esperienza che porterò sempre nel cuore: due settimane tra Bali e Singapore, due mondi diversi ma entrambi affascinanti. Un viaggio fatto di natura, spiritualità, cultura e contrasti che mi ha regalato emozioni autentiche, profumi di spezie e paesaggi che sembrano usciti da un sogno.
Ubud: il cuore verde e spirituale di Bali
Appena arrivata a Bali, il trasferimento verso Ubud mi ha immersa subito nella vera anima dell’isola. Le strade brulicanti di motorini, i templi nascosti dietro ogni angolo e i sorrisi dei bambini in uniforme raccontano la quotidianità di un popolo sereno e accogliente.
Ho soggiornato in una villa privata immersa nella giungla, con piscina e colazione galleggiante: un piccolo paradiso dove il tempo sembra dilatarsi.
Il tour alle cascate e la visita al tempio dell’acqua sono stati momenti di profonda connessione con la natura e la spiritualità balinese. Le terrazze di riso di Tegallalang, con le loro onde verdi scolpite sulle colline, sono una delle immagini più iconiche e poetiche dell’isola.
Seminyak: il mare e i tramonti balinesi
Dopo la quiete di Ubud, il viaggio è proseguito verso Seminyak, località di mare vivace e raffinata.
Il tempio di Uluwatu, arroccato sulla scogliera, regala una vista mozzafiato sull’oceano. Al tramonto ho assistito alla danza kecak, una performance ipnotica dove il canto corale e il fuoco diventano poesia.
Il giorno seguente ho visitato il tempio di Besakih, il più sacro di Bali, situato ai piedi del monte Agung, e le famose Porte del Cielo di Lempuyang, dove la spiritualità incontra la perfezione estetica.
Non poteva mancare Tanah Lot, il tempio sospeso su uno sperone roccioso in mezzo all’oceano, simbolo eterno dell’isola degli dei.
Nusa Penida: il paradiso selvaggio
L’escursione a Nusa Penida è stata un capitolo a sé: sveglia all’alba, barca veloce e un’isola che sembra un piccolo paradiso incontaminato.
Scogliere imponenti, spiagge bianche e mare cristallino hanno reso ogni istante indimenticabile. La vista di Kelingking Beach, con la sua falesia a forma di T-Rex, è uno spettacolo che lascia senza fiato.
Cultura e usanze: il ritmo lento della spiritualità
Ciò che più mi ha toccato, però, sono stati i balinesi.
Il loro sorriso sincero, la gentilezza disarmante e la devozione profonda alla religione induista creano un’atmosfera unica. Le offerte quotidiane di canang sari, piccoli cesti di fiori e incenso, sono un costante dialogo con il divino.
Bali è davvero un grande tempio a cielo aperto, dove ogni gesto ha un significato spirituale.
Singapore: modernità e contrasti
Dopo l’incanto naturale e spirituale di Bali, Singapore è apparsa come il perfetto contrappunto: una città moderna, efficiente e cosmopolita.
Tra grattacieli di vetro, giardini verticali e quartieri multietnici, spiccano i Gardens by the Bay, dove le Supertrees illuminate al tramonto regalano uno spettacolo mozzafiato.
Impressioni finali
Questo viaggio tra Indonesia e Singapore non è stato solo una vacanza, ma un percorso interiore.
Bali mi ha insegnato a rallentare, ad apprezzare la semplicità e la bellezza dei gesti quotidiani.
Singapore, invece, mi ha mostrato come tradizione e modernità possano convivere in perfetta armonia.
Torno a casa con gli occhi pieni di immagini, il cuore colmo di gratitudine e una certezza: Bali non è solo un luogo da visitare, ma un’emozione da vivere.